PALERMO – La notizia dell’accesso abusivo da parte di ignoti nell’ufficio di Lia Sava all’interno
della procura della Repubblica di Palermo è un fatto che allarma.
Accanto alla
nostra solidarietà a Lia, vogliamo ricordare che sono in gioco non solo la riservatezza
e l’efficacia delle indagini delicatissime che ella conduce, ma anche la sua
sicurezza personale e professionale, la sua serenità durante il lavoro che
svolge, la stessa immagine della funzione giudiziaria e della magistratura.
Siamo sicuri
che le autorità competenti faranno presto luce su un episodio dai contorni poco
chiari e individueranno le misure necessarie perché fatti simili non abbiano a
ripetersi.
Luigi Marini
e Piergiorgio Morosini