Penale

Presentazione gruppo penale

di Esecutivo di Magistratura Democratica

ll diritto penale è una
delle cartine al tornasole di un ordinamento. Capire come il
diritto penale si atteggi di fronte alla società e alle singole
persone (autrici di reati o persone offese) costituisce una delle
chiavi di lettura più importanti, utile a comprendere se
quell’ordinamento –il nostro ordinamento- sia capace davvero di
garantire –per tutti e per ciascuno- i diritti alla libertà e alla
sicurezza della propria persona.

Magistratura
democratica
–da sempre- si sforza di ragionare su questi temi,
al fine di promuovere un ordinamento penale autenticamente garantista
e, soprattutto, al fine di promuovere prassi giudiziarie che –al
garantismo- si informino.

E, in questo tentativo di
saldare cultura giuridica e prassi, Magistratura democratica ha
intenzionedi procedere ad una riflessione che coinvolga il
più possibile esponenti della cultura giuridica, magistrati,
avvocati ed operatori di settore.

Tra i vari temi di
riflessione –tutti importanti, alcuni urgenti- non si può non
partire da una seria riflessione sulla realtà del carcere. Un
universo denso di contraddizioni e di sofferenza, caratterizzato da
un sovraffollamento oramai non più accettabile, in cui l’esecuzione
della pena si allontana sempre più dal disegno costituzionale
secondo il quale “le pene non possono consistere in trattamenti
contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del
condannato
”. Magistratura democratica ­–che al
problema delle carceri ha dedicato una particolare attenzione
all’ultimo congresso generale, con una specifica
mozione- intende pertanto avviare -con magistrati, avvocati ed
operatori di settore- un percorso di denuncia e riflessione in ordine
alla modifica di norme e di prassi giudiziarie che possano rendere
meno disumano il pianeta carcere.

Ma riflettere sul carcere
è esercizio sterile, se non ci si interroga su altri temi che ne
costituiscono il presupposto. Già si è avviato un percorso di
elaborazione sul tema della saldatura tra le condizioni di
marginalità
–in particolare la condizione di migrante e le
dipendenze (oggetto diun recente convegno
a Roma)ed il carcere. Sono anche in corso di
elaborazione iniziative sul garantismo e su quello che –in
anni oramai lontani- si chiamava il diritto penale minimo.

La modernità di una
società complessa ci interpella di continuo e, pertanto, è doveroso
che Magistratura democratica prosegua nella riflessione sui
grandi temi della società: la criminalità economica (oggetto
di un recente convegno a Roma,
organizzato da Magistratura democratica e la rivista Questione
giustizia
), la sicurezza sul lavoro (con particolare
riferimento alla responsabilità degli enti) e, ovviamente, anche in
considerazione della recente approvazione del c.d. Codice
anti-mafia
, il tema della lotta alle mafie (già oggetto
di un recente convegno a Napoli).

L’attenzione di
Magistratura democratica –ed in particolare del gruppo
penale- intende anche incentrarsi sui temi dell’organizzazione
di un sistema penale giusto ed efficace (convinti, come siamo, che
non v’è giustizia se la risposta giudiziaria non giunge in tempi
ragionevoli) e su temi ordinamentali di cruciale importanza per
l’equilibrato rapporto tra poteri dello Stato: tra essi è
intenzione di Magistratura democratica ragionare sull’attuale
statuto del Pubblico Ministero, a quattro anni dalla riforma
dell’ordinamento giudiziario e sui rapporti tra autorità
giudiziaria e polizia giudiziaria
.

Il nostro auspicio è che
i temi che precedono non si risolvano in una semplice operazione
culturale, ma si spingano sino a modificare le prassi giudiziarie.

Per affrontare questi
temi Magistratura democratica non esiterà a chiedere
collaborazione, né avrà paura di contaminarsi o confrontarsi con
opposte opinioni.

25/08/2011

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