

Droga e tossicodipendenza, il proibizionismo alla prova dei fatti
ROMA - Esperti e magistrati di Paesi europei e sudamericani, invitati da Magistratura democratica, Forum Droghe e Gruppo Abele, stanno confrontandosi sul tema del “proibizionismo alla prova dei fatti”. Da molti anni una parte significativa della cultura politica e giuridica afferma che le politiche repressive non sono efficaci, favoriscono i fenomeni corruttivi e comportano violazioni inaccettabili della dignità della persona. Adesso anche gli organismi internazionali, come in parte l'UNODC e oggi l'autorevole “Commissione globale per le politica sulla droga” si sono espressi pubblicamente in termini critici verso l’approccio repressivo e sollecitano una correzione di rotta.
E’ indispensabile che anche nel nostro Paese i politici, i giuristi e gli operatori riaprano un confronto serio e concreto che abbandoni posizioni ideologiche e percorra la strada di un approccio elastico e proporzionato ai temi del consumo e del commercio di sostanze stupefacenti, che riservi la criminalizzazione ai soli fatti gravi, che disegni risposte rapportate alle diverse situazioni, che impieghi in modo intelligente le risorse pubbliche e che, soprattutto, si incentri sul rispetto dei diritti e della dignità di ogni persona.
Luigi Marini (presidente di Magistratura democratica)