Comunicati

Impropria pratica Scarpinato al Csm

di Esecutivo di Magistratura Democratica
"Libertà espressione nel rispetto del ruolo"

Magistrati e libertà di espressione

L'apertura di una pratica in Prima Commissione (del Csm) che prende spunto dalle parole che Roberto Scarpinato ha pronunciato nel corso della cerimonia per ricordare la figura di Paolo Borsellino pone ancora una volta il tema della partecipazione dei magistrati al dibattito pubblico. È una iniziativa che impropriamente trasferisce sul piano della sanzione istituzionale la non condivisione dei contenuti e delle idee che il magistrato ha espresso.

Magistratura democratica ribadisce la non accettabilità di posizioni culturali che tendono nella sostanza a restaurare una figura di magistrato avulso dal dibattito pubblico e chiuso nelle proprie stanze. Ciò non significa, ovviamente, ritenere indebite le critiche che ogni pubblica dichiarazione deve essere disponibile ad accettare, né pretendere che al magistrato non si applichino i limiti e le risposte istituzionali che operano per gli altri cittadini. Non tutto quello che è legittimo sul piano giuridico é opportuno sul piano culturale.

Come magistrati dobbiamo sempre avere presente che un nostro intervento pubblico richiede la capacità di attenersi rigorosamente ai fatti e di esprimere valutazioni coerenti e chiare. Tali che aiutino la pubblica opinione a comprendere di quei fatti la natura e il significato, rifuggendo da sovraesposizioni inutili e da ogni forma espressiva che agevoli strumentalizzazioni e coinvolga l'istituzione giudiziaria in un percorso comunicativo nel quale essa si trova esposta e senza difese.

Magistratura democratica ribadisce inoltre, in termini generali e non riconducibili alla pratica sopra ricordata, la inopportunità di dichiarazioni pubbliche del magistrato che finiscono per confondere le vicende e le opinioni strettamente personali con quelle che attengono ai procedimenti che conduce, con una sovrapposizione di piani che ingenera confusione anche sul piano istituzionale e non consente un confronto trasparente e ragionato, e dunque utile.

Attenersi a queste regole non significa accettare censure preventive, ma rappresenta il modo per valorizzare il nostro specifico e consentire alle idee di esprimere tutta la propria forza (se ne hanno) al riparo da inutili distorsioni. Questi principi intendiamo rispettare, senza difese corporative e senza alcun cedimento rispetto alla tutela dei valori e delle libertà che la Costituzione ha riconosciuto nell'interesse della collettività e della vita democratica.

 

Luigi Marini

presidente Magistratura Democratica

30/07/2012

Articoli Correlati

Comunicati

25 Aprile, Costituzione, giurisdizione


Il fascismo fu anche giurisdizione.


Fu il Tribunale speciale per la difesa dello Stato istituito nel 1926 (e ricostituito nella Repubblica sociale italiana) che inflisse agli antifascisti decine di migliaia di anni di reclusione, confino, sorveglianza speciale di polizia.


Fu il “servile e osannante conformismo” (parole di Umberto Terracini, presidente dell’Assemblea Costituente) condiviso da una parte della magistratura e da buona parte delle “alte magistrature” immortalate nella cronaca dell’apertura dell’anno giudiziario del 1940 mentre acclamano il duce che riceve i capi degli uffici giudiziari a Palazzo Venezia.


La democrazia costituzionale esige che il quadro normativo che regola lo svolgimento della funzione giusrisdizionale non diventi lesione del ruolo costituzionale della giurisdizione; e che, nell’intera loro attività, i magistrati riescano a “essere la Costituzione” rifiutando il conformismo, non nelle sue ultime e drammatiche esternazioni ma sin dalle sue prime manifestazioni.

Comunicati

La riforma del Testo unico sulla dirigenza giudiziaria: un’opportunità da cogliere senza esitazioni


Magistratura democratica, ad esito di una elaborazione collettiva del gruppo, maturata nel tempo, offre alla riflessione delle istituzioni, della magistratura associata e di tutti i magistrati e i giuristi, una riflessione sull’attuazione del decreto legislativo n. 44 del 2024.


I compiti che il CSM dovrà svolgere per attuare la riforma della dirigenza giudiziaria consentono, se lo si vorrà, di dare strumenti per la trasparenza e la leggibilità delle scelte, che valorizzando la scelta di criteri generali piuttosto che di criteri sulla singola nomina, può consentire di combattere l’indispensabile battaglia contro il carrierismo e il clientelismo da troppo tempo rimandata.

Comunicati

Garanzia o interferenza?


La giornata delle cronache del mondo giudiziario si apre con la notizia di un ulteriore episodio di voto decisivo del Vice presidente del CSM, questa volta ago della bilancia nella nomina del Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria.

Comunicati

Carcere e gravidanza


È di questi giorni la notizia di una giovane donna tunisina, tratta in arresto a novembre per possesso di stupefacente, sottoposta a custodia cautelare presso la Casa circondariale di Sollicciano, in stato di gravidanza e costretta dopo quattro mesi ad abortire per motivi di salute.

Giornata internazionale delle donne in magistratura, 10 Marzo 2024

MEDEL celebra la Giornata del 10 Marzo, sottolineando ancora una volta l'impegno delle donne per la giustizia e per lo Stato di diritto.


Ovunque, le donne hanno portato un cambiamento democratico all'interno dei sistemi giudiziari: una nuova idea di uguaglianza che ha favorito il progresso della cultura dei diritti; una nuova concezione dell'apertura e della rappresentatività - e una maggiore legittimità democratica - dei sistemi giudiziari in tutto il mondo.